La voce di Pietro by Agnese Fioretti

La voce di Pietro by Agnese Fioretti

autore:Agnese Fioretti [Fioretti, Agnese]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Giunti


La mamma

Marzo e aprile 2020

Codette di zucchero e pane, il nostro lockdown

Un aspetto della vita che, quando ci penso, mi destabilizza sempre per la sua intensità è l’impossibilità di cogliere davvero in anticipo quello che ci aspetta in futuro, l’effettivo impatto di certi cambiamenti. Quando ero incinta di Pietro e i miei genitori mi spiegavano quanto la cura di un figlio avrebbe irreversibilmente modificato, nel bene e nel male, la mia quotidianità e il mio modo di affrontarla, non potevo capire fino in fondo a cosa si riferissero. Ho capito dopo quanto possa essere condizionante prendersi cura di un altro essere umano, quanto possa cambiare la tua stessa testa dal momento in cui il tuo baricentro non sei più solo tu. E penso più o meno lo stesso in riferimento alla sera del 9 marzo 2020, quando l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte parlò a tutti noi attraverso lo schermo televisivo per annunciare il lockdown a causa della pandemia da Covid-19. Non potevo minimamente prevedere che conseguenze avrebbe avuto su di me e sul nostro equilibrio familiare.

Ricordo, però, l’immediata preoccupazione per Pietro: immaginate un bambino con un’agenda fitta di impegni, che la mattina si alza e va a scuola, poi va a terapia oppure trascorre del tempo con la sua educatrice, la stessa con cui ha iniziato a familiarizzare da alcuni mesi. Immaginate che, all’improvviso, la routine di questo bambino viene completamente stravolta senza che gli si possa spiegare nulla. Immaginate che, all’improvviso, le giornate diventano dei grandi buchi da riempire e la casa una sorta di prigione. Mi chiedo ancora oggi come abbiamo fatto a occupare quelle giornate, considerando anche che – date le sue difficoltà – fu impossibile far partecipare Pietro agli incontri online organizzati dalla scuola o programmare la terapia da remoto.

Le strategie furono fondamentalmente due: prima di tutto coinvolgerlo in più attività possibili, le stesse in cui sceglievamo di “imbarcarci” noi adulti per scandire il tempo. Ho delle foto, a cui resto molto affezionata, di Pietro che ci aiuta a preparare la pasta fresca: ci aiuta a rompere le uova, a stendere l’impasto con il matterello e poi con la macchina stendi pasta, girandone la manovella. Anche noi, come milioni di italiani, in quel periodo abbiamo trascorso molto tempo in cucina: ho sfornato infinite torte, fritto zeppole e dato vita alle mie prime pagnotte.

La seconda strategia fu quella di ricostruire, con le dovute proporzioni, attività similari a quelle svolte a terapia: Tommaso, su un grande foglio bianco che disponevamo per terra, aveva disegnato le sagome di alcuni oggetti e giochi presenti in casa, tra cui una maschera di Carnevale. Pietro doveva posizionare gli oggetti corrispondenti sulle sagome. Su un altro foglio, invece, aveva disegnato alcuni personaggi del cartone Peppa Pig: avevamo stampato e ritagliato le loro immagini, Pietro doveva associarle a quelle sul foglio. Fummo inoltre aiutati dalla sua terapista, con cui ci aggiornavamo costantemente per spiegarle come stesse andando il lockdown e ricevere consigli: ci mandò altre immagini da stampare e utilizzare in casa, come per esempio dei puzzle molto semplici composti da pochi pezzi.



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